Messaggi

Questa pagina è una sorta di “bacheca” nella quale chiunque può lasciare un suo messaggio per Fabrizio e la sua famiglia, condividendo con noi la speranza che egli, ovunque si trovi, possa leggerlo e magari, un giorno, rispondere di persona. Sentitevi liberi di esprimere le vostre impressioni, speranze, idee o opinioni attraverso lettere, poesie o quant’altro vi sentiate di scrivere.

Vista la delicatezza dell’argomento trattato e la quantità di persone senza scrupoli che sono solite riempire i blog di  messaggi dai contenuti quantomeno ambigui o provocatori, i messaggi da voi scritti in questa sezione come in tutte le altre pagine del sito non saranno pubblicati immediatamente ma dovranno essere prima letti e approvati.
Diamo ora il via ai vostri messaggi, porgendovi sin d’ora il benvenuto e ringraziandovi per la preziosa partecipazione!
Potete compilare il form  che segue.Graziepergamena_fabrizio_Blog

247 risposte

  1. Elisa da Cesena ha detto:

    Caterina, vorrei complimentarmi con te per quella meravigliosa opera che tu e Marilù avete scritto e pubblicato..è un libro che esprime tantissime emozioni, ti lascia pensieroso dopo averlo letto..fa capire cosa davvero significa l’amore di una mamma; continua a cercare il tuo ” grandetto” Caterina, non ti arrendere mai…dopo aver conosciuto la vostra famiglia non posso immaginare che Fabrizio voglia stare lontano da voi..continua a chiamarlo a gran voce Caterina!!

    “Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza.
    I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.”
    Kahlil Gibran

  2. Rosanna ha detto:

    Carissima signora Caterina seguo la storia della scomparsa del suo adorato Fabrizio dal giorno della scomparsa.
    Ammiro la sua forza, la sua caparbiertà, la sua dolcezza nei messaggi per Fabrizio e le sono particolarmente vicina
    con la preghiera e con tutto l´affetto.
    Non molli mai anche se immagino sia molto difficile affrontare tutto cio´.
    Un abbraccio
    Rosanna

  3. anna maria ha detto:

    eieri, 20/092009 sono stata per la quarta volta ad Assisi; ho visitato l’eremo di San Francesco e mi sono incamminata per il sentiero…. tante volte ho sentito parlare di Fabrizio e tante volte mi sono chiesta dove fosse… Mentre camminavo l’ho pensato ed ho pensato anche a quanato possa essere incomprensibile ed allo stesso tempo “facile” avere voglia di perdersi nell’infinita’ di quella serenità, di quel silenzio assoluto che fa percepire quanto grande sia l’Amore di Dio per noi…
    Al ritorno, ho visto la locandina con la foto di Fabrizio e ancora una volta mi è tornato alla mente, spero con tutto il cuore che stia bene e che qualsiasi scelta abbia fatto volontariamente si ricordi sempre che c’è una famiglia ad aspettarlo e che il Signore gli sarà sempre vicino!
    Ciao Fabrizio

  4. Stefania ha detto:

    Mamma Caterina, mi hai preso per mano e mi hai accompagnato nel tuo mondo, pagina dopo pagina, e ora vorrei proprio che il tuo desiderio di riscrivere il finale diventasse realtà. Nulla è più giusto della tua speranza così viva e vivace che coinvolge tutto e tutti. Capisco meglio tante cose. Il piccolo poster con la foto di Fabrizio è di sicuro nel nostro ufficio turistico, ad Assisi proprio in piazza, e la vedo tutti i giorni e tutti i giorni così ti penso. Molti si soffermano, leggono “aspettando…” e guardano il sorriso del tuo Fabrizio, e allora penso che come in una staffetta il testimone è passato e qualcun altro ancora lo ha preso e lo porta con se. Ti abbraccio

  5. Raffaella ha detto:

    Ciao a tutti,
    ho letto il libro. Che dire… Senza parole! Signora Caterina, lei è una mamma coraggio. La scomparsa di un figlio è la cosa peggiore che possa accadere, chi può consolare un cuore così lacerato! Affido al buon Dio la causa di Fabrizio e chiedo alla Madonna di darle forza e voglia di sperare ancora. Ho saputo di questa storia da Marilù. Non avrei mai immaginato che dietro quello sguardo si nascondesse tanto dolore. Coraggio, domani può essere il giorno del ritorno! Vi sono vicina. Ciao ciao

  6. Marianna ha detto:

    Sono una ragazza calabrese proveniente dal paese della mamma di Fabrizio, e figlia di una sua amica. Ho 17 anni, e da tre giorni che ho finito di leggere il tuo libro caterina e inspiegabile quanto le tue parole mi hanno toccato il mio cuore, non temere caterina il tuo piccolo Fabrizio tornarà presto da te per sentire il tuo caloroso abbraccio e per sentirsi dire TI VOGLIO BENE, quel bene grande che una mamma può provare per un figlio, perchè lui a bisogno di te di tuo marito e dell’altro tuo figlio… Noi come paese e come tua paesana siamo vicini al tuo cuore e al tuo inspiegabile dolore che a presto si allietera. Non ti abbatere, e spera fino alla fine di queta brutta vicenda, perchè la SPERANZA è SEMPRE L’ULTIMA A MORIRE… Caterina TI VOGLIO BENE!!! Anche se sono molto lontana da te, ricorda il mio sostegno. Baci immensi!!

  7. Caterina & Marilù ha detto:

    Caterina e Marilù da Girifalco…Il 17/8/09 si è svolto un evento veramente unico ed emozionante: tra “serate girifalcesi” , ricche di musica, danze, folklore e fiere, è stata inserita la presentazione del nostro libro.

    “…scrivemmo così una lettera d’invito al sindaco di Girifalco, chiedendo a gran voce la vicinanza, il sostegno e l’ affetto da parte di quella gente abituata a vedere il mondo esterno attraverso le persiane chiuse…”
    Io non immaginavo neppure, allora, di quanto affetto e solidarietà “quelle persone” fossero capaci di offrire! Nella serata del 17 agosto, nella suggestiva piazzetta dell’Annunciata, la cittadinanza di Girifalco si è raccolta intorno a noi, per ascoltare la presentazione del nostro libro “Cercando Fabrizio”, che parla della sua scomparsa, della sua famiglia ed anche di…loro.
    Ho ascoltato per la prima volta un calabrese, il prof. Antonio Domenico Cristoforo, leggere alcuni brani del libro con il suo accento, dando vita alle frasi scritte nel loro dialetto…: una “magia”…!
    Con il loro silenzio durante le ben due ore di presentazione, non hanno smesso un attimo di comunicarci tutto il loro affetto e la loro solidarietà.
    Il sindaco, Rocco Signorello, degno rappresentante di tanta umanità, è stato sempre vicino alla famiglia Catalano ed ha cercato in ogni modo di esprimere la sua partecipazione al loro immenso dolore…
    Anche Michele Mellace, in rappresentanza del sindaco di Collegno, ha fatto sentire tutto il calore che la nostra città piemontese non ci ha mai fatto mancare.
    Io, pugliese trapiantata in Torino, ho visto per la prima volta questa magnifica terra di Calabria, ma il calore che ha bruciato la mia pelle sulla spiaggia, non è stato più forte di quello che i girifalcesi mi hanno trasmesso con i loro sguardi, i loro abbracci, le raccomandazioni di stare sempre vicina alla loro “Teta”…
    Marilù Tomaciello

    “…Teta mia, figghiammà, cara de màmmata…Santu Ruoccu mio, facìtili la grazzia…”
    Teta, quel nomignolo con cui i miei famigliari mi hanno sempre chiamata, ha ripreso vita quella sera, nella piazzetta dell’ Annunciata.
    Le parole di don Antonio, che ha commentato il nostro “Cercando Fabrizio…” mi hanno profondamente colpito. Ha saputo cogliere degli aspetti che, pur essendo ben presenti tra le righe, non erano chiaramente scritti. Ha parlato, in particolare, delle figure di Ezio, mio marito e di mio figlio Alessio.
    Con gran delicatezza ha paragonato Ezio alla figura di San Giuseppe, sempre nell’ombra della sua “sacra famiglia”, ma sempre al loro fianco ed a loro sostegno. Alessio, poi, descritto come un adolescente dalla grande forza e maturità, che è stato capace di mettersi da parte, con le sue crisi adolescenziali, per far spazio a suo fratello, che meritava …“tutta la scena” durante gli anni delle ricerche.
    Grande è stata la mia emozione, poi, quando abbiamo chiamato i volontari di Girifalco, per donare loro una pergamena di ringraziamento per gli sforzi sin qui compiuti: tutti quei ragazzi, coetanei di Fabrizio, facevano la fila per abbracciarmi e stringermi la mano ed io sentivo in loro…l’ odore di mio figlio, che mi toccava e mi guardava attraverso i loro occhi luccicanti.
    Le note musicali, poi, offerte dall’ Associazione “W.A.Mozart”, hanno saputo toccare le corde più profonde del mio animo ferito, specialmente quando hanno suonato e cantato “La vita è bella”, che tante volte il mio Fabrizio aveva meravigliosamente offerto a chi lo ascoltava, durante le mille occasioni di festa in cui portava con sé la sua magica chitarra.
    Caterina Migliazza Catalano

  8. Serenella ha detto:

    Cara Caterina,
    ho finito poco fa di leggere il tuo libro.
    L’ho divorato in un giorno, col cuore gonfio di tristezza e gli occhi colmi di lacrime.
    Le pagine lette con gli occhi appannati, mi hanno rivelato una Caterina per me nuova, coraggiosa come io non saprei esserlo, carica di un amore e di una forza quasi sovrumani. Le tue parole, come un fiume in piena, mi hanno travolta provocandomi un senso di inadeguatezza verso questa vita che ognuno di noi vive coltivando il suo piccolo orto, senza badare alle vicende altrui, pensando di bastare a se stesso fino a quando Dio ci rivela che non è così.
    La tua stupefacente forza di volontà, ha trasformato questa tua sofferenza in insegnamento per gli altri e la figura e le poesie di Fabrizio danno l’immagine di quanto buono e sensibile lui fosse.
    Grazie Caterina.
    Lavoro a Roma tre giorni alla settimana ormai da 6 anni, e da 4 ogni sera, quando esco in centro, vicino alla stazione o agli angoli delle strade, vedo decine di barboni a volte molto giovani: ebbene ogni volta mi fermo a guardare il loro viso per vedere se riconosco Fabrizio: di lui, a dispetto di quanto descritto sul tuo libro, io ricordo in particolare gli occhi, profondi ed intelligenti.
    Non disperare Caterina, come dice anche Marilù prendi spunto dal Vangelo nel passo della Cananea, donna che implora Gesù e gli apostoli fino all’esasperazione affinché le venga concessa la guarigione di sua figlia e Gesù,dopo tanto, la esaudisce: io spero che Cristo aiuti anche te che davvero rappresenti MADRE CORAGGIO.
    Prego per te. Ti abbraccio, con tutto il cuore e con tutto l’amore che posso.
    Serenella

  9. Micol ha detto:

    Ciao Fabrizio,
    forse tu non ti ricordi di me,i nostri fratelli hanno frequentato la stessa scuola.
    E difficile trovare le parole per poterti scrivere un pensiero ma abbiamo piu’ o meno la stessa eta’e l’amore incondizionato della tua mammma per te ha colpito il mio cuore.
    Nella mia adolescenza ho avuto un periodo completamente buio in cui mi sono allontanata dalla mia famiglia all’improvviso e senza alcuna spiegazione…in me i sentimenti erano diversi ma accomunati da una base di sconforto e solitudine.
    Ho provocato alle persone attorno a me un grande dolore che forse capisco solo ora che vorrei diventare Mamma….Un abbraccio da Micol

  10. Caro fabrizio,
    sono mesi che continuo a rimandare questo appuntamento. Ci voleva l’ennesimo Cammino di Santiago per scriverTi ancora.
    Io non so dove sei, non so che stai facendo, non so che cosa stai pensando, che cosa stai credendo, che cosa stai aspettando…
    Beh, io sono al mio sesto cammino e, sono arrivato alla conclusione che questa esperienza, e`arrivata a darmi tutto quello che potevo avere da essa, per cui il mio sesto cammino sara´l’ultimo…
    Ovunque Tu sia Fabrizio, qualunque cosa Tu stia facendo, Stia pensando, stia credendo, Ti auguro di arrivare presto alla stessa conclusione di tornare ad essere me stesso, a cui sono arrivato io dopo anni. Ti auguro di essere pronto ad essere, o meglio a tornare ad essere, parte integrante e attiva di quella casa, di quella famiglia, di quella realta´ che, nel corso degli anni e dei miei eventi, ha mandato avanti perfino me che ero pronto a morire…
    Fabrizio ritorna, ho voglia di sentirTi raccontar la vita e poi ho anche voglia di raccontar la mia…
    Marco

  11. accossatosilvana ha detto:

    non potrò essere ad assisi, ma ci sarò con il cuore, condividendo l’emozione di caterina ed ezio.
    sono sicura che la comunità umbra farà un ulteriore sforzo per sostenerli nella ricerca di fabrizio.
    un abbraccio, silvana

  12. Messaggio per gli amici umbri
    dalla famiglia Catalano …Carissimi,
    Il 21 luglio p.v. ricorre il quarto anniversario della scomparsa di nostro figlio Fabrizio.

    4 anni di attesa, di angoscia, di buio ma anche di solidarietà, amicizia e affetto.

    Il 20 luglio, grazie alla collaborazione ed al patrocinio dell’ Amministrazione Comunaledi Assisi ed in particolare del Sindaco Claudio Ricci, abbiamo organizzato una serata proprio
    in quella piazza dove il nostro Fabrizio il 20 luglio del 2005 aveva suonato.

    Sarà un’ occasione per rendere pubblica l’affissione della foto di nostro figlio ed avremo il piacere di dire grazie a tutti voi, che ci avete sostenuto e che continuate a farlo:
    vi regaleremo una pergamena su cui è stampata una poesia scritta da Fabrizio, intitolata appunto “Grazie”.

    Presenteremo altresì il libro “CERCANDO FABRIZIO – Storia di un’attesa senza resa” dove, con l’aiuto della nostra cara amica Marilù Tomaciello, raccontiamo la nostra attesa e
    l’ incessante lotta che combattiamo ogni giorno, sorretti dall’ Associazione “Penelope”, affinché il mondo degli scomparsi venga portato alla luce.

    Vi aspettiamo tutti per accogliervi nel grande abbraccio che vogliamo darvi!

    Attendiamo chi attende con noi, chi conosceva Fabrizio, chi non sa ancora nulla della sua storia, con la speranza che attraverso voi e il vostro passa parola la nostra voce giunga proprio al nostro amato Fabrizio o a qualcuno che sa!

    Certi della vostra partecipazione, vi salutiamo.

    La Famiglia Catalano
    Ezio, Alessio e Caterina
    3771613415

    PS: Estendete l’invito ad amici e parenti e visitate il sito http://www.fabriziocatalano.it

  13. valeria Ghietti ha detto:

    Difficile e rischioso affermare che sento…che da qualche parte tu ci sei. Io credo inconsapevole,poichè nessun allontanamento volontario,ti avrebbe impedito di chiederne il rispetto,garantendo però alle persone che ami,hai amato e ti amano,di tornare alla vita….poichè per essi questa è vita-sala d’attesa,per chissà come o chissà dove!Ma non è vita!
    Sono stata la tua maestra,e purtuttavia chiaccherata e non sempre riconosciuta oltre le apparenze…ti ho amato e ti ricordo come fosse passato un attimo,dal tuo caschetto di capelli oro scuro con la sfumatura più corta dietro che di fronte…ed un accenno di scriminatura da un lato…. Il tuo sorriso dolce e un po’ troppo riflessivo,e la tua vocina mentre mi comunicavi che “papà si era comprato una grossissima…-staccion uegon-….” Sei nel mio cuore,e l’attesa come la preghiera che tu possa ritornare,o essere riconosiuto,è dentro me come un mantra,poichè quando scompare,o cessa di vivere il figlio/a di chiunque…scompare e cessa di vivere un pezzo di ogniuno di noi. La vita è tale,a parte noi,malgrado noi! La tua ex maestra dell’asilo Valeria

  14. Antonio ha detto:

    I NewVenia al loro ultimo concerto hanno dedicato a Fabrizio la canzone “La notte dei desideri” adattandola per il loro grande amico. Tutti i componenti sono, infatti, grandi amici di Fabrizio e sperano nel suo ritorno, ecco il testo:

    LA NOTTE DEI DESIDERI

    In questa notte fredda senza te,
    Continuo a chiedermi che cosa c’è,
    Dentro di me,
    E mi chiedo perché,
    Da quando tu te ne sei andato via,
    Ogni mio gesto sembra una follia,
    E se non ci sei tu,
    Non dormo più,
    Lo vedi sono sveglio e penso a te,
    Lo vedi che tu sei nei miei pensieri,
    E se una stella poi cadesse giù
    Potrei affidarle tutti i miei desideri,
    Ma non cadono più le stelle quaggiù,
    Da quando tu non ci sei più,
    La notte è nera e buia,
    Mentre prima passava e andava via,
    Con la mia mano nella tua,
    E con un poco di magia,
    La notte è ancora,
    E ancora mia,
    Ancora.
    Ma tu non ci sei più,
    Ma tu dove sei tu,
    Se sei da solo oppure no,
    Io non lo so,
    Non lo so amico mio,
    Non lo so.
    Se cadesse anche una stella io le darei,
    Tutti i miei desideri.
    ,
    Ma non cadono più le stelle quaggiù,
    Da quando tu non ci sei più,
    La notte è nera e buia,
    Mentre prima passava e andava via,
    Con la mia mano nella tua,
    E con un poco di magia,
    La notte è ancora,
    E ancora mia,
    Ancora.
    Ma tu non ci sei più,
    Ma tu dove sei tu,
    Se sei da solo oppure no,
    Io non lo so,
    Non lo so amico mio,
    Non lo so.
    In questa notte fredda senza te,
    Continuo a chiedermi che cosa c’è,
    Dentro di me,
    E mi chiedo perché,
    Da quando tu te ne sei andato via,
    Ogni mia notte solo è un’agonia,
    E se non torni tu,
    Non vivo più.

  15. Marina ha detto:

    Fabrizio, ovunque tu sia devi essere fiero della tua bella famiglia: sono persone eccezionali!
    Sono sicura che prima o poi arriverà anche a te il loro grande coraggio e la loro immensa forza d’animo.
    Un amore così grande e così sconfinato che ti raggiungerà e allora ,vedrai con occhi diversi e capirai che non potrai più farne a meno.
    Tornerai, ne sono sicura, perchè loro saranno sempre lì ad aspettarti e a riabbracciarti.

  16. Tania ha detto:

    19/06/2009
    Una serata trascorsa con voi.
    Un’immensa emozione.
    La presentazione di un libro, che si trasforma in un unico battito all’unisono, l’energia che avvolge, la speranza che non si affievolisce mai.
    Grande Caterina, grande personalità, grande forza d’animo, grande mamma.
    FORZA!Siamo tutti con TE!
    Tania

  17. Alessandra ha detto:

    cara caterina,
    ti scrive due righe alessandra da un villaggio di contadini del sud india.
    mi trovo in una bellissima valle circondata da verdi montagne ospite di una coppia di medici che 20 anni fa decisero di aprire un ospedale al servizio di questa comunita’ fino ad allora molto isolata da ogni servizio.

    mi congratulo per la pubblicazione del libro e vorrei suggerirti una nuova interpretazione del titolo… non sono convinta che la tua attesa sia stata senza resa anzi sono certa che il tuo lavoro abbia prodotto molti risultati e, grazie alla scomparsa di Fabrizio, seppur dolorosa, nuove porte si sono aperte per una tua piu’ profonda comprensione del valore del tuo servizio. grazie per tutto cio’ che hai fatto non solo per te ma per la societa’ e grazie per tutto cio’ che continuerai a fare per lasciare questo pianeta un po migliore di come lo hai trovato.
    un forte abbraccio
    alessandra

  18. Tania ha detto:

    Ogni giorno, un pensiero va a te, amico mio.

  19. simona brunazzi ha detto:

    Buonasera signora Caterina, ho aperto da pochi giorni un sito internet personale senza scopo di lucro (www.leparoleperdirlo.it) nel quale tratto di argomenti come la perdita di una persona cara e la fine di un amore.
    Una parte del mio sito è dedicata alle persone scomparse e mi sono permessa di inserire il collegamento diretto con il vostro sito e ho aggiunto una foto di Fabrizio.
    Le sono vicina,la ammiro molto per il Suo coraggio so che il mio aiuto sarà una minima cosa ma è un gesto fatto con il cuore.
    simona

  20. Maita Sartori ha detto:

    Buongiorno Signora Migliazza,
    domenica sono dovuta partire all’improvviso per stare vicina ad una mia cara amica e collega di Enna.
    Mi sono portata il libro dietro e l’ ho letto tutto.
    Mi ha emozionato molto, ho trovato disperazione, amore, solidarietà, tenacia, solitudine, incomprensione, invidia, sorpresa, rabbia, rigidità delle istituzioni, superficialità delle procedure, fratellana, sorellanza, …speranza…
    Le persone descritte mi sono ormai familiari e sono contenta di aver avuto la possibilità di conoscerle.
    Nel viaggio di ritorno dall’aeroporto di Catania, lunedì pomeriggio, ho deciso di condividere questo libro con altri e mettere in atto il “book crossing”. Ho scritto nella prima pagina, dove in genere si scrivono le dediche, queste parole:

    ” Questo libro non è stato dimenticato nè abbandonato, questo libro è stato lasciato in giro per essere preso da chiunque lo incontri e abbia voglia di leggerlo e ed essere emozionato. Poi potrà essere nuovamente lasciato a disposizione di altri”.

    L’ho lasciato su una poltroncina davanti all’uscita per la partenza per Torino e mi sono seduta poco distante ad aspettare. Poco dopo è arrivato un gruppetto di signori di media età che parlavano senza accento catanese, probabilmente in traferta per lavoro e di ritorno a casa. Uno di loro prende il libro in mano per sedersi, si guarda intorno per cercare il proprietario, chiede ad una vicina che risponde: “No, non è mio”, si siede e lo apre, legge il mio scritto sulla prima pagina e porgendolo all’amico gli dice “Guarda qui, che storia! Me lo porto a casa e lo leggo”. L’amico lo prende, legge lo scritto una volta, poi lo rilegge e poi comincia a sfogliare le pagine appogiandosi allo schienale della poltroncina come per predisporsi ad una lunga lettura. Il mio volo è in partenza e mi avvio all’uscita. L’ultimo sguardo ha trovato il signore assorto nella lettura.
    con affetto
    Maita Sartori

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