Il Falco e l’altalena – La storia di una madre per un figlio scomparso
Una favola da raccontare ad un figlio scomparso nel 2005 a 19 anni. Una favola che è la storia vera della propria vita e che all’improvviso si trasforma in un incubo. In un avvincente alternarsi di momenti gioiosi e di sprofondamenti nella disperazione, questo è il racconto di una battaglia ininterrotta affinché la speranza sopravviva. Perché la porta di casa Catalano è sempre spalancata, e quando Fabrizio tornerà basterà che legga questo libro tutto d’un fiato per scoprire il mondo di sua madre e tutto l’universo degli scomparsi, e per rivivere gli interminabili anni in cui Nina non ha mai smesso di aspettarlo. (Isabella Pascucci)
È uno strano paese il nostro. Ci sono i resti di giovani nei boschi e tra i cespugli, ci sono i resti di una giovane donna chiusi dentro un sacco, e lasciati lì, per anni. E ci sono mamme e padri che iniziano il loro conto alla rovescia. Sarà mio figlio? Sarà mia figlia? È uno strano paese il nostro, ma Caterina e le altre mamme stanno cercando di cambiarlo. E noi dobbiamo essere tutti accanto a loro. (Federica Sciarelli)
In appendice sono stati inseriti i tre racconti vincitori della V edizione 2019 del premio letterario ” Caro Fabrizio, ti racconto di un sogno”
e l’albo d’oro con i nominativi e racconti vincitori di tutte le edizioni.

Contattaci per acquisti e prenotazioni del libro “Il Falco e l’altalena” edito Impremix Edizioni Prezzo di copertina euro 16.00. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere le attività dell’Associazione Cercando Fabrizio e…
Se vuoi scaricare e leggere qualche pagina del libro: ” Il falco e l’altalena”
Se vuoi “sfogliare” qualche pagina del libro:
Grazie mille per questo libro, Caterina.
L'ispirazione che traggo ogni volta che rileggo questo libro é potente.
In particolare mi tocca sempre la forza di volere e sapere restare sempre in piedi di fronte alle dure prove della vita, ma soprattutto il coraggio di far posto a tante mamme su quell'altalena, di ascoltarle senza giudizio e di raccontarsi senza il timore di essere giudicate, con il solo intento di aiutare e aiutarsi nell'attesa.
Quando il sole è allo Zenith, brilla il mare di Calabria e Caterina, bambina, gode di quella luce e di quel calore.
Caterina, o forse Betty, o Nina, non rinnega la propria infanzia e la racconta, in questo libro,con la trasparenza della verità. Una sofferenza silenziosa ma profonda che segna la sua mente, il suo cuore ma ne rinforza,al contempo, la tenacia.
E nel battito della notte, sotto quel cielo irraggiungibile che ricama sfavillii di luci, Caterina dondola il proprio dolore su quell’altalena e da quel cuore così duramente trafitto escono messaggi di comprensione, di amore universale.
L’altalena simboleggia il dinamismo della vita che oscilla tra alti e bassi.
Basta riempirsi di Infinito quando l’altalena sale e ricordare la luce delle stelle, quando, inevitabilmente, l’altalena scende verso l’ignoto. E allora Caterina diventa faro, non illusione di luce, per tutte quelle madri di figli innocenti
o colpevoli, che vivono, giorno dopo giorno, una lotta dura e faticosa contro il tempo, contro il destino.
Caterina è una “madre coraggio” che vale la pena di incontrare e di conoscere per sentirci orgogliosi della sua amicizia e ricchi delle sue parole.
IL FALCO E L'ALTALENA, di Caterina Migliazza Catalano. (p.v.)
Un racconto lungo una vita, un viaggio nella memoria, innanzitutto, che Caterina compie forse per trovare quella traccia che ha segnato inesorabilmente il suo destino di donna e di madre. Pagine che ci raccontano di una ragazza cresciuta in un paese dell'istmo calabrese pieno di contraddizioni storiche, ma ricco di una umanità genuina, a tratti innocente. Sin da bambina, la protagonista deve lottare per autodeterminarsi come essere umano, per conquistare la sua visibilità nella storia. Il suo sogno è liberarsi di quel tempo e di quello spazio che la opprimono e la soffocano. Il suo carattere forte e determinato la spinge a lottare contro tutti: la famiglia, i retaggi, l'ambiente retrivo, la superstizione. Una lotta che diventa man mano ribellione, e che la condurrà poi verso la sua libertà. Una storia di sofferenza e di emancipazione, narrata con dovizia di particolari, in un alternarsi di situazioni che creano suspence. "Il falco e l'altalena" è la bellissima metafora del sogno della protagonista, l'immagine che molto probabilmente le indicherà la via misteriosa della sua liberazione. Un racconto scritto con puntualità diaristica, che entusiasma il lettore coinvolgendolo con ripetuti colpi di scena e trasportandolo nelle attese che i fatti narrati si realizzino. Poi, il dramma, la scomparsa di Fabrizio, il figlio dell'autrice. Una vicenda che ha dell'incredibile, ammantata di silenzi, perforata da continue domande senza risposte, lacerata dall'attesa snervante e dalla speranza del ritorno del figlio, che sembra essere svanito nel nulla. Una storia come tantissime altre, purtroppo, che ha coinvolto centinaia di famiglie italiane accomunate dalla stessa tragedia. Ancora la lotta disperata, tenace, eroica di Caterina, instancabile madre che non smette di cercare il figlio. Come una Novella Antigone, spera di ritrovare quel brandello della sua anima sperduto chissà dove. Spera di ritrovarlo per dar pace al figlio e a se stessa. Caterina racconta le difficoltà delle ricerche, i ritardi delle istituzioni, le sordità della politica, ma anche la solidarietà di una umanità che non vuole rassegnarsi e che spera fortemente che il sogno si possa finalmente avverare. Una ricerca febbrile, una maratona di emozioni e di sentimenti che si intrecciano e che appassionano il lettore. Anzi, il lettore, empaticamente coinvolto, diventa parte attiva del racconto, compagno di viaggio dell'autrice. La speranza, come nel mito di Pandora, appare sempre al tramonto, quando tutto sembra oramai drammaticamente compiuto, e riaccende lo spirito di Caterina di rinnovata energia. Caterina ha trasformato il suo dolore in pagine di bella letteratura, ricamate col filo d'oro dell'attesa. L'assenza e la mancanza, immagini di struggente poetica, commuovono l'anima del lettore. Un libro da leggere non solo per il suo messaggio di denuncia, ma anche per la sua forza straordinariamente evocativa di una sublime nostalgia.