12 novembre 2010 presentazione del libro a Torino- Cascina Roccafranca

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Una risposta

  1. Anna Maria Dalla Torre ha detto:

    Cara Caterina, ti mando queste due righe, che avrei voluto mandarti prima (ma ho avuto qualche problema, anche di computer) per dirti per iscritto quello che avrei voluto dirti di persona, magari in coda alla presentazione del libro:
    cioè che ritengo bello e importante quello che stai facendo e il fatto che tu sia riuscita a trasformare la tua grande sofferenza in forza costruttiva per aiutare gli altri… Questo ha un grande valore sociale ed è, penso, anche il modo giusto per aiutare se stessi, per evitare il rischio che il dolore finisca per inaridire e isolare.
    In un certo senso è già un modo di riscrivere un finale, come voleva il tuo Fabri piccolo, in modo concreto e positivo (sia che, come tutti ti auguriamo, tu possa presto abbracciarlo,sia che debba vivere dentro di te come la luce di una stella destinata a risorgere nel futuro, e però sorgente d’amore nel presente): è comunque un bell’esempio per tutti riuscire a
    trasformare in ricchezza di bene anche il male.

    Con tanti affettuosi auguri per te la tua famiglia e Penelope, con un pensiero affettuoso per la sposina che abbiamo visto l’altra sera, e un saluto alla coraggiosa mamma di Elisa. Ciao! Anna Maria

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