28 novembre 2015 Premiazione concorso “Caro Fabrizio, ti racconto…”

Premiazione concorso Caro Fabrizio ti racconto_28novembre2015Sabato, 28 novembre, ore 16.30 nella splendida cornice del  Museo della Resistenza a Collegno (TO) piazza S.S. Annunziata– Piazzale Avis ( mappa Parco Dalla Chiesa angolo Via Martiri XXX Aprile)

Vi aspettiamo per condividere e festeggiare la premiazione della prima edizione del premio letterario” Caro Fabrizio, ti racconto” e la presentazione della seconda edizione

Un pomeriggio di convivialità unico e speciale con racconti in:
PAROLE attraverso le letture dell’ antologia dei racconti premiati
MUSICA attraverso le note del Trio VIKIDU’ dell’Agamus con Alessia Quaglia al dulcimer e pianoforte,  Giulia Tomasi al violino e Alessandro Giorda alla chitarra
EMOZIONI attraverso video,  danza caraibica con la coreografia  dei giovanissimi campioni Desirèe Festa e Nicolò Drusilla,  auguri speciali per i 30 anni di Fabrizio e… tanto ancora
PREMI ai vincitori della  prima edizione e attestati di partecipazione e antologia a tutti i partecipanti in concorso o fuori concorso.
Saluto: Autorità presenti
Presenta: Clara Vercelli (giornalista di Primantenna)
Un evento ricco di sorprese che terminerà con un “aperitivo analcolico” offerto dall’ A.C.A.T. Zona Ovest Onlus, e le “dolce…zze” dell’ Associaz. CERCANDO FABRIZIO E…   clicca per scaricare pdf locandina   evento su facebook

VideoFrammenti di un pomeriggio speciale 
Immagini
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Per visualizzare la classifica  Clicca qui   Video spettacolo presentazione prima edizione premio : COSA SUCCEDE IN CITTA’ primantenna su youtube Video “Sulla tua strada” parole e musica di Marco Maffei

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3 risposte

  1. Giovanna Vannini ha detto:

    Ascoltarvi,guardarvi negli occhi,stringere con cuore e forza le vostre mani. Un abbraccio perché resti, un sorriso perché si possa continuare a credere che domani cosi non sia. Quando si vive anche per un solo pomeriggio una realtà come la vostra,non si può che riflettere, mettersi nei panni, provare a capire e sentire che… Orgogliosa di aver partecipato, contribuito. Grazie

  2. Sara Favotto ha detto:

    Grazie di cuore a te, cara Caterina, ai tuoi familiari e a tutti coloro che hanno collaborato a rendere così coinvolgente questo pomeriggio trascorso insieme. Ci hai/avete regalato un momento poetico di grande emozione e, se, io, con le mie modeste parole fissate sulla carta, sono riuscita per un breve istante a donarti/vi una piccola emozione, nel ricordo di Fabrizio, ne sono felicissima. Ti abbraccio forte. Sara

  3. Irene Conte ha detto:

    Buongiorno Caterina, spero che ogni mattina il sole splenda di più, per lei. Le scrivo semplicemente per ringraziarla per la giornata di ieri. Mi scuso se ho parlato poco, se probabilmente sono sembrata altezzosa e stizzosa. Mi scuso, perché in realtà non sono tutto questo. La mia voce era tremante perché troppo emozionata e per celare la mia commozione ho preferito non elargire ciò che tenevo nel cuore.
    La ringrazio, inoltre, perché è stata una cerimonia toccante e poche lo sanno essere. Le parole si sono fuse nell’arte universale, che spazia dalla musica, al ballo, alla pittura. Ogni tratto di penna, ogni sfumatura delineata da un pennello, ogni nota soave e ogni passo di danza hanno saputo far ritornare per un attimo Fabrizio da noi. Quel ragazzo che io non ho mai conosciuto, ma che ho imparato ad amare e ad aspettare anche grazie ai racconti rivoltegli. Grazie ancora, per ciò che mi ha insegnato lei con la sua forza, signora Caterina. Penso che il suo sorriso velato di tanta emozione incarni l’amore di una madre. In un mio racconto, scrissi che le mamme non possono non amare, perché l’amore non finisce mai, l’amore é il motore del mondo e forse l’unica cosa che può ancora salvarlo. Queste parole sono perfettamente rappresentate dalla sua cordialità e dalla sua speranza. Speranza che le auguro colmare al più presto della presenza di suo figlio.
    Ora smetto di tediarla con le mie parole e le auguro davvero una vita felice, perché se la merita. É una bella persona!!
    Grazie di tutto,
    Irene.

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